Quello al collo dell’utero è il primo importante tumore solido di cui sia stata identificata una causa virale: la ricerca ha dimostrato che l’agente infettivo è l’HPV, il papillomavirus umano.
Cosa bisogna sapere sull’HPV
Esistono più di 200 diversi tipi di HPV, ma solo 13 sono responsabili del tumore al collo dell’utero.
Il vaccino contro gli HPV come arma di prevenzione primaria
La prima importante arma di difesa dalle malattie è un’attenta prevenzione, primaria e secondaria.
La prevenzione primaria è rappresentata dalla vaccinazione, oltre che da comportamenti e stili di vita corretti:
I vaccini sono completamente sintetici, non contengono il materiale genetico (DNA) del virus, ma frazioni proteiche di parete virale, che unite a molecole immunogeniche (che stimolano il sistema immunitario), provocano la risposta anticorpale senza una reale infezione.
I vaccini sviluppati contro gli HPV prevengono l’infezione dei virus:
A) Vaccino bivalente (CERVARIX): HPV 16 e HPV 18. Si somministra alle femmine dai 9 anni
B) Vaccino quadrivalente (GARDASIL): HPV 16, 18, 6 e 11. Si somministra alle femmine e ai maschi dai 9 anni
C) Vaccino nonavalente. Rispetto ai vaccini precedenti, attivi contro al massimo quattro ceppi virali, questo nuovo vaccino anti-HPV è in grado di prevenire i tumori causati da nove tipi di questo insidioso virus (Human Papilloma Virus), poichè si raggiunge una copertura vaccinale per il tumore della cervice raggiunge fino al 90%, rispetto al 70% di quello precedente. E’ quindi più efficace contro il tumore al collo dell’utero (la forma tumorale per cui il vaccino è nato e si è diffuso nel mondo) ed estende inoltre la protezione ad altre forme di cancro HPV- correlate, come il cancro dell’ano, della vulva e della vagina, per i quali non esiste altro strumento né di prevenzione né di diagnosi precoce.
Bio Clinic è sempre stato un promotore delle campagne di prevenzione hpv.
Vaccinarsi contro gli HPV, anche se si è venuti a contatto con il virus, è utile perché l’infezione naturale non lascia una immunità duratura. L’HPV può ripresentarsi sia per un nuovo contatto sia per una riattivazione delle copie virali rimaste inattive a livello locale. La vaccinazione procurerà un’immunità specifica: in caso di un successivo contatto con gli HPV contro i quali il vaccino è protettivo, l’organismo sarà in grado, di eliminare il virus e le complicanze della sua persistenza.
La vaccinazione di entrambi i sessi aiuterà a ridurre la circolazione dei virus.
La vaccinazione di pazienti già trattati per patologia HPV correlata riduce significativamente il rischio di recidiva della malattia.
Il vaccino contro il papillomavirus è l’arma più efficace per prevenire il tumore del collo dell’utero ma non copre tutti i tipi virali oncogeni: lo screening è quindi necessario anche per le donne vaccinate.
Pap Test e HPV Test per lo screening cervicale
La prevenzione secondaria (screening) è rappresentata da:
Le donne contemporaneamente “negative” al test HPV e al Pap-test mostrano un rischio bassissimo o nullo di sviluppare il tumore al collo dell’utero (legato solo alla possibilità di una nuova infezione) e possono pertanto allungare gli intervalli tra uno screening e l’altro, con una sicurezza maggiore di quella fornita dal solo Pap-test. Le donne “positive” al test per l’HPV debbono ravvicinare gli appuntamenti tanto per questo esame quanto per il Pap-test.
Tutte le bambine e le giovani donne tra i 9 ed i 26 anni di età possono vaccinarsi per due tra i più importanti HPV oncogeni, evitando così in partenza il 70% dei tumori del collo dell’utero.
Il principale fattore di rischio per il tumore del collo dell’utero oggi è non prevenirlo: abbiamo a disposizione vaccino, HPV test e Pap-test: usiamoli!